Quale futuro per la necessaria riqualificazione del patrimonio edilizio del nostro Paese? Ripensare a un post Superbonus è necessario per trovare una via italiana alle politiche green europee.
Con il coinvolgimento di attori della filiera, amministratori di condominio e operatori della finanza, attraverso la partecipazione a tavoli di lavoro e l’avvio di indagini quantitative, NOMISMA e GABETTI LAB, affiancati dalla società di comunicazione e networking PPAN, hanno formulato una proposta operativa per la ripartenza del settore. I tavoli tematici hanno visto la partecipazione di una sessantina di interlocutori privilegiati, chiamati a discutere di soluzioni e indirizzi per il futuro.
Tra le priorità e le richieste, in un virtuoso dialogo tra pubblico e privato: la necessità di un piano strategico degli investimenti con modularità temporale a non meno di 3-5 anni, l’adozione di un meccanismo redistributivo dell’aliquota, l’introduzione di strumenti di tipo ESCO sul privato ed EPC sul pubblico e la reintroduzione della cessione del credito.
Le survey in particolare hanno consentito di rilevare l’opinione di tre target direttamente coinvolti nel processo di riqualificazione edilizia del patrimonio residenziale: le famiglie, gli amministratori in qualitaÌ€ di «antenne all’interno delle comunità» condominiali, la filiera delle costruzioni costituita da imprese e professionisti.
«Va sottolineato che senza il riconoscimento della casa come leva cruciale di politica ambientale ed ecologica, difficilmente le città italiane potranno raggiungere gli obiettivi di neutralità climatica e di miglioramento energetico imposti dall’Europa», spiega Alessandro De Biasio, amministratore delegato di Gabetti Lab, prima filiera integrata nell’ambito della sostenibilità in Italia e primo player nella riqualificazione per il benessere abitativo grazie alla gestione di reti di imprese.
«Alla luce di questo, abbiamo ritenuto necessario attivare collaborazioni importanti con Centri di ricerca e Università  per portare all’attenzione di tutti gli operatori, con la forza dei numeri e della ricerca, il fatto che questo grande lavoro di riqualificazione ha prodotto e potrebbe produrre vantaggi di lungo periodo per famiglie e Paese.
È stato reso pubblico qualche giorno fa l’esito dell’indagine commissionata dal Gruppo Gabetti insieme al suo Ufficio Studi e condotta dal Politecnico di Milano e dal Politecnico di Torino, che ha dimostrato come l’efficientamento energetico degli immobili influisca sui prezzi di compravendita e il valore degli immobili», conclude l’ad.